Questo magnifico percorso per mtb, ideato all'illustrissimo dott. Michele Sapigni, si sviluppa lungo le panoramiche dorsali che delimitano con andamento nord-sud la valle di Tramigna. A monte dell'abitato di Cazzano, da cui prende avvio
l'itinerario proposto, i fianchi della valle sono disseminati di piccole frazioni che occhieggiano evocando un'atmosfera antica, non ancora contaminata
dall'avanzata del progresso.
Pace e solitudine ritmano l'incedere del biker che si avventura fra le aeree creste, dove si percepisce il palpito di una natura che erompe tra orizzonti sconfinati. Dove peraltro la presenza operosa dell'uomo è testimoniata da sterminate distese di ciliegi, che a primavera accendono di bianco i declivi, dagli ulivi e dalle viti che conferiscono a questa terra un tocco di mediterraneità.
Cinquanta milioni di anni fa il graben dell'Alpone-Chiampo modellava questi rilievi, sconquassando con le sue eruzioni la crosta terrestre. Chi non ha fretta potrà coglierne le impronte nell'imponente neck del monte Bellocca disseminato di frammenti basaltici o nella cangiante tavolozza cromatica delle rocce affioranti. Ora un silenzio immutabile avvolge questi monti, che riposano
tranquilli dopo la tempesta eocenica. Un silenzio rotto solo dal trillo degli uccelli, dal sibilo del vento, dal respiro affannoso di chi ne risale le ripide erte.
A CAZZANO DI TRAMIGNA, provenendo da Soave, si può parcheggiare l'auto poco prima della Chiesa, sulla sinistra davanti alla presa dell'acquedotto (98 m - 0,0 km). Si prosegue per 200 m lungo l'abitato in direzione nord, per imboccare a destra via Malesan e attraversare l'omonima frazione. Dopo le ultime case si supera a destra un ponte sul rio Vaiolo e si prende a salire su ripido fondo cementato. Superato un tornante a sinistra si guadagna rapidamente quota fino a raggiungere la sella ad est della Croce di Cercenigo, dove si trova un bivio (203 m - 1,1 km).
Proseguiamo a sinistra in lieve salita e, dopo un'ampia curva a sinistra, ripreso a salire ripidamente e ignorata una diramazione a destra, si perviene ad un bivio (220 m - 1,4 km). Si tiene la destra e si continua a salire lungo la stradina principale fino ad un nuovo bivio (281 m - 2,0 km). Abbandonato il viottolo cementato che prosegue a destra, si imbocca la carrareccia di sinistra che dopo una breve discesa prende a salire con pendenza sostenuta e fondo impervio fino a raggiungere, mantenendo la destra ai due bivi successivi che si incontrano, una casa isolata
(344 m - 2,6 km).
Si prosegue diritti verso la testata della valletta del rio Vaiolo, fino ad un bivio (369 m - 2,9 km) dove si prende a destra, a mo' di tornante, una stradina cementata che si incunea tra i vigneti. Dopo 200 m ad un ennesimo bivio si svolta a sinistra per una carrareccia che si impenna improvvisa e con uno stretto tornantino ci deposita sfiniti davanti ad un imponente capitello, all'altezza della strada asfaltata che sale da Montecchia di Crosara (407 m - 3,3 km). [A questo punto il nostro percorso si innesta sulla dorsale n° 20, che seguiremo fedelmente fino al km 9,8.]
Si sale a sinistra su asfalto fino ad immettersi sulla strada proveniente da Cazzano, che a destra in salita su fondo cementato, con un paio di tornanti, ci guida al paesino di Soraighe (479 m - 4,1 km), appena sotto la cima del monte Mirabello, caratterizzata da due alti tralicci-antenna. Alla fine della strada, in una minuscola piazzetta, si prende a sinistra, dietro una casa, una carrareccia in falsopiano che aggira a ovest la linea di cresta. Ignorando prima una deviazione a destra che sale, poi una a
sinistra che scende, si continua in salita su fondo sconnesso fino ad una
sella a nord del monte Mirabello (505 m - 4,8 km).
La carrareccia prosegue ora sul filo della dorsale in panoramico saliscendi fino ad un incrocio con una strada asfaltata (528 m - 5,5 km) che scollina tra i versanti di Tramigna e di Alpone. Si continua sempre in cresta fino ad un crocicchio (lo sterrato di sinistra scende a Campiano dominato sulla destra da una croce (572 m - 6,1 km). Sempre lungo lo spartiacque si giunge ad un bivio, dove si tiene la sinistra, tagliando un pianoro prativo che fascia verso est la sommità del monte Serea, e si scende brevemente ad un colletto a nord della stessa cima (579 m - 7,1 km) dove si incrocia la Dorsale delle quattro valli.
Ci si porta ora in versante Tramigna, per aggirare la ripida cresta che sale alle tre punte di Prealta. Il sentiero sale dapprima a mezza costa, si ignori una prima deviazione a destra, attraversa alcuni coltivi, si tenga prima la destra e quindi la sinistra, fino ad un bivio a T (620 m - 7,6 km). [In quest'ultimo tratto di 500 m in caso di incertezza seguire la segnaletica rossa del CAI della dorsale n° 20].
Si sale a destra un tratto ripido e accidentato fino al colletto tra la punta est e la punta sud di Prealta (658 m - 7,9 km). Si scende a sinistra al colletto tra la punta nord e la punta sud e si continua in ripida discesa fino ad una sella con capitello in località Roccolo, dove incrociamo una larga strada sterrata (599 m - 8,4 km).
Si continua a destra in salita, sul versante Alpone, fino ad uscire nuovamente sulla linea spartiacque. Appena più in basso, duecento metri a sinistra appare un largo tornante della strada che sale da contrada Finetti. Senza scendere sull'asfalto, lo fiancheggiamo lungo lo sterrato che corre in falsopiano verso nord, tralasciando tutte le deviazioni che si incontrano, fino ad incrociarlo all'altezza di un'ampia curva a destra (659 m - 9,8 km).
Seguiamo la strada asfaltata a destra per quasi 500 m e la abbandoniamo per imboccare a sinistra una ripida carrareccia dal fondo sconnesso che sale nella boscaglia. Dopo un tornante a sinistra il viottolo concede una breve pausa, prima di impennarsi nuovamente in una dura rampa. Segue un tratto in lieve salita prima di giungere ad un bivio (770 m - 11,2 km), dove ignoriamo la prosecuzione a destra apparentemente più ovvia.
Al bivio successivo, 300 m dopo, prendiamo a destra attraversando un conoide di detriti basaltici (qualche decina di metri da percorrere a piedi) e, superata una breve e ripida rampa, usciamo allo scoperto sulla panoramica dorsale del monte Perdonega, il cui punto culminante è individuato dal traliccio ENEL proprio di fronte a noi (771 m - 11,8 km).
La traccia fin qui seguita si spegne tra i prati, ma senza problemi di orientamento proseguiamo liberamente lungo la dorsale in direzione NNO, dapprima in falsopiano poi in discesa via via più ripida, fino ad immettersi in un ripidissimo viottolo sassoso che, tagliando obliquamente il versante nord del monte, scende ad un bivio (670 m - 12,5 km). Si continua a destra scendendo per un centinaio di metri fino ad una selletta dove confluiscono alcuni viottoli secondari. Riprendiamo a salire lungo lo sterrato principale che porta ad incrociare la strada asfaltata Croce del Vento-Rancani nel punto di scollinamento Tramigna-Alpone, all'altezza di un capitello e una casa di recente costruzione (705 m - 13,2 km).
Prendiamo la strada asfaltata a destra, che attraversa la testata del vallone degli Spazzacamini, ma dopo 200 m, proprio sull'asse dell'incisione valliva, la abbandoniamo per imboccare un sentiero che, staccandosi a sinistra con un tornante, guadagna rapidamente quota invertendo la direzione di marcia. Con altri tre ripidi tornantini (tratto da percorrere a piedi), ignorando le deviazioni secondarie, giungiamo laddove la pendenza si attenua ad un bivio (778 m - 13,8 km).
Teniamo la destra, attraversando il fianco prativo orientale del monte Faiardan, luna un'esile traccia (comunque pedalabile) che, dopo aver scollinato (800 m - 14,2 km), si incunea nella boscaglia e scende con pendenza via via crescente fino ad un'ampia e panoramica sella, laddove sorge, all'incrocio di ben cinque strade asfaltate, il ristorante La Collina (736 m - 14,8 km).
Dopo una sosta ristoratrice, possiamo risalire in sella e avviarci lungo la strada in direzione SO che taglia, dapprima in falsopiano poi in lieve discesa, il versante NO del monte Faiardan, aprendo alla vista ampi scorci verso gli alti Lessini e il Carega.
La seguiamo per circa 1 km, fino ad uscire dal bosco e a raggiungere un pulpito dove si dirama a sinistra uno sterrato (722 m - 15,8 km) che noi imbocchiamo. Poche decine di metri più avanti ignoriamo la stradina a sinistra e continuiamo diritti lungo una filante carrareccia in leggera discesa, inframmezzata da brevi tratti in falsopiano, che attraversa il versante SO del monte Faiardan, affacciandosi sulla valle di Illasi. Il viottolo si apre la strada tra un'immensa distesa di ciliegi, la cui bianca fioritura primaverile rende il panorama ancor più luminoso, e prosegue per circa 2 km fino a congiungersi con una stradina asfaltata all'altezza di un capitello (620 m - 17,8 km). [Qui ci innestiamo sulla dorsale n° 19, la cui segnaletica ci guiderà fino alla sella di San Felice (km 25,3).]
Proseguiamo a sinistra in discesa fino ad immetterci nuovamente, 500 m dopo, sulla strada asfaltata Croce del Vento-Rancani che a destra, sempre in direzione sud, ci riporta sul filo della dorsale Illasi-Tramigna all'altezza del passo Croce del Vento (550 m - 19,0 km).
Da questo sito, aperto e ventoso, scendono verso sud due strade asfaltate, tra le quali si insinua il ripido viottolo sassoso che noi affrontiamo, risalendo la dorsale nord del monte Precastio. Dopo 200 m la carrareccia, abbandonata la linea di cresta, prosegue in costa tra prati e coltivi lungo il versante est del monte e mantenendosi in quota raggiunge un crocicchio dove sorge un capitello in muratura (567 m - 20,1 km).
Di fronte a noi, a sinistra imbocchiamo un sentiero che si apre tra due ali di fitti arbusti e con pendenza vieppiù erta discende il versante SE del monte Precastiolo. Lasciamo in basso a sinistra un piccolo bacino di raccolta dell'acqua e, dopo un ultimo tratto ripido e sconnesso, atterriamo in uno sterrato più comodo e largo. Continuiamo a sinistra e poi subito a destra al bivio successivo, descrivendo quasi un tornante, per scendere velocemente alla spaziosa sella in località S.Anna (419 m - 21,3 km), dove si incrociano varie stradelle.
Puntando in direzione sud alla caratteristica sommità del monte Garzon, ammantata di un fitto bosco di pini marittimi, dopo un breve tratto piano affrontiamo, oltrepassata una sbarra, l'ultima salita lungo una comoda carrareccia. Superato un tratto abbastanza ripido e percorso quasi tutto il lungo pianoro sommitale del monte Garzon, circa 300 m dopo il punto più elevato, imbocchiamo una larga traccia che si dirama a sinistra (483 m - 22,7 km).
Uscita dalla boscata cupola sommitale, la carrareccia continua a scendere con pendenza sostenuta e direzione pressoché rettilinea lungo il costone meridionale del monte Garzon, che delimita una vallecola sulla destra. Un ultimo tratto ripido, su fondo cementato, ci deposita su un colletto dove si interrompe la pendenza della dorsale (265 m - 24,0 km).
Ignorata la stradella a destra che scende ad Arano-Cellore, manteniamo ancora la direzione sud verso il castello di Illasi, che troneggia di fronte a noi. La carrareccia attraversa in lieve discesa una distesa di ulivi che si perde a vista d'occhio, riprende a salire brevemente per aggirare la sommità del monte Tabor e scende infine ad una marcata incisione della dorsale (222 m - 25,3 km), dove incrocia la strada asfaltata Cazzano-Illasi. La chiesetta di San Felice, del X secolo, che si erge di fronte, appena sopra la strada, merita una breve digressione.
Per chiudere l'anello occorre scendere l'asfalto a sinistra (est) e abbandonarlo dopo 400 m, al primo tornante sinistro, imboccando il viottolo più a sinistra dei tre che vi si diramano (193 m - 25,7 km). Attraversata la frazione di Borgocastello giungiamo in breve a CAZZANO DI TRAMIGNA (98 m - 26,7 km).